mercoledì 21 gennaio 2015


 NOTE  CRITICHE A SOALTÀ


  Torino, 27 febbraio 2008
Caro Peralta,
Le sono grato del dono prezioso della Sua raccolta di poesie, accompagnata e chiarita dalla Sua dichiarazione di poetica davvero originale e appassionata. Mi piace la concettualità con la meditazione dei Suoi versi tanto profonda e sicura; e ammiro più specificamente i testi più inventivi e alacri fino al gioco sublime, compresi nella sezione “?uo vadis”. Quanto alla Soaltà, è una bella trovata, che molto incuriosisce e sollecita a riflettere; ma io faccio fatica un poco ad accogliere i neologismi. Mi piacerebbe discutere con Lei della questione. Con i più vivi auguri e saluti.
Giorgio Bàrberi Squarotti
Ma è vero che “il sogno è l’infinita ombra del vero”.




Caro Peralta, ho letto il suo libro di poesie (Soaltà). Esso mi ha messo davanti un mondo nuovo che non sospettavo, siccome vivente nella originalità, spesso ardita, del linguaggio e delle immagini che trascendono il reale nella realtà unica della forma che le esprime. Ne ho tratto il senso “nascosto” che è della celebrazione della poesia e della contemplazione della vita dell’uomo, della sua ricerca della verità che gli viene dal sogno e che lo fa “attore del sogno”, un sogno che lo sollecita all’azione (etica) e alla contemplazione (estetica) del mondo. Ma il libro merita altro approfondimento che, spero, potremo tentare insieme in qualche possibile incontro. Mi congratulo e l’abbraccio.
Suo
Giuseppe Cottone (Palermo, 4 Luglio 2001)



Singolare libro poetico quello di Guglielmo Peralta che rispetta con assoluta pienezza l’intento dell’autore di inaugurare degnamente con esso il nuovo secolo e millennio sulla linea fondamentale di una realtà sublimata nel sogno (donde il neologismo del titolo “Soaltà”).
Peralta dispone in effetti di un’eccezionale capacità di nominazione, il cui potenziale è chiaro in tutta la raccolta.
Questa la motivazione del 2° Premio (Fiorino d’Argento, XXI Premio Firenze, sezione A – Poesia edita)




SOALTA’: DALLA FUSIONE DI SOGNO E REALTA’. UNO SLANCIO CREATIVO PER GUGLIELMO PERALTA
La poesia di Peralta non percorre gli ordinari sentieri della denuncia della crisi dell’uomo contemporaneo, né si adagia in un lirismo tradizionale della natura contemplata attraverso emozioni e sentimenti, né ancora si lascia tentare dalle consuete dimensioni della memoria, del dolore e dell’autobiografismo, ma cerca di intraprendere le nuove strade della "soaltà". Lo stesso autore definisce questo termine come "un neologismo nato dalla fusione di sogno e realtà. Essa è, inoltre, una parola eponima, perché dà il nome, un nome unico, definitivo a quella regione profonda e misteriosa che chiamiamo…realtà interiore…" […] In conclusione la poesia di Peralta è una profonda ricerca sul significato dell’esistenza che – contrariamente al destino del pastore errante leopardiano – non si chiude nel non senso, ma trova sbocchi positivi nella trasformazione della soggettività interiore nel mondo, visto come risultato dell’idea e del sogno.
Michele Miano
(Pubblicato su Storia della Letteratura italiana. Il secondo Novecento, vol. IV Guido Miano, Editore, Milano)




La poesia di Guglielmo Peralta sembra, a prima lettura, una poesia ‘soft’ dai toni leggeri e morbidi. Ma se ritorniamo a rileggere più in là nel tempo lo stesso testo ci accorgiamo che dietro ad una cornice di timida efficienza si vela una poesia che morde e scava, una poesia che proviene dalle più remote cave dell’anima. Quello che più sorprende di questa poesia è che continua a scavare fra le libere maglie del pensiero del suo lettore, riconducendolo ad osservazioni di rare angolature.
Soaltà è una poesia che si dilata tra lo sperimentalismo e la poesia classica. Il titolo di quest’opera poetica di per sé ha la forza del nuovo, la prepotenza di un dinamismo che chiede spazio e rispetto. Soaltà è una ‘teoria’, è una preziosa malta di ‘sogno e realtà’ un genere di poesia nuova, che si presenta riservata, senza presunzioni, ma decisa e sicura nella formula per iniziare a dare corpo a tutto quello che può sembrare solo idealismo e fantasia. “Impariamo a sognare e impareremo a usare il mondo”.
Giovanni Dino




Di certo positivo è quanto sommuove – a livello emotivo – il neologismo: Soaltà.
A primo acchito sembra richiamare: l’indefinito e, immediatamente dopo, l’indefinibile. Di certo l’Autore è dotato di SINTESI: egli coniuga e congiunge due termini opposti di uno stesso quotidiano, estremi – equidistanti dall’uomo – da cui fare ripartire qualsiasi discorso etico ed estetico a cui dare o ridare un nesso deontologico (forse anche nuovo). Per un verso, apparentemente divertita sembra appalesarsi la frammentarietà di talune parole e, per un altro, del tutto seriosa, la colorazione di altre.
Nulla muta all’interno del neologismo. Ne intuisco la traiettoria.
Soaltà – postulato pluridirezionale, sottintende la masticazione di parole come adesione, comunicazione, incontro di unità o di entità…(Sublime = Spirito).
L’Uno e l’Altro, insieme, ricerca di parole che contengano lo specifico: il Senso dell’Universale, dell’Assoluto, della Storia…verso la convergenza: il Centro dell’Uomo.
Nino Balletti




A Guglielmo Peralta spetta soprattutto il merito di aver vivificato il linguaggio con espressioni personali, riaccendendo la lingua parlata, attingendo alle fonti del romanticismo, senza tuttavia abbandonare la ricerca di una limpida semplicità e l’invenzione/scoperta inesauribile del neologismo, il quale deriva dalla combinazione di sogno e realtà. Il poeta affida il valore della poesia alle rivelazioni dell’irrazionale, dando così sfogo all’alchimia della parola, fidando dei sogni e nelle visioni del cielo notturno, come nelle fonti di una verità parallela all’umana esistenza, le cui apparenze consuete possono essere superate solo per via della poesia. La poesia di Guglielmo Peralta riflette il sereno equilibrio spirituale raggiunto attraverso l’assidua frequentazione della poesia di Novalis e della poesia mistica cristiana. La sua poetica dell’oggetto poi si trasfigura incessantemente in luce, canto ascetico e visione profetica.
Francesco Sasso




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